Cambiare Prospettiva
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- Scritto da dott. Mauro Savardi
Osservando le tipicità dei propri pensieri, ci si può accorgere di alcune costanti che si ripetono e che rappresentano gli schemi mentali attraverso i quali si tende a “leggere” le situazioni e gli accadimenti sempre nello stesso modo. È un po’ come guardare la realtà da una sola prospettiva senza concederle delle possibilità di svelamento differenti. Queste modalità si possono chiamare distorsioni cognitive.
Pensiero dicotomico - tutto o nulla
È la tendenza a considerare le situazioni solo alla luce di due alternative, bello – brutto, giusto – sbagliato, utile – inutile, perfetto – imperfetto. Il pensiero dicotomico divide il mondo in due, semplificandone la complessità ed eliminando le sfumature. Gli effetti cambiano a seconda che tale “filtro” viene applicato a situazioni relazionali esterne o alla rappresentazione di sé stessi.


Vantaggi: velocità di decisione ed azione
Svantaggi: pensiero rigido – emotività estenuante
Generalizzazione
È la tendenza a considerare che se una cosa è andata storta, di conseguenza andrà sempre male. La generalizzazione può riferirsi agli altri o a sé stessi, alle proprie emozioni, con conseguenze differenti ovviamente.
Degli altri è meglio non fidarsi; Prima o poi ti fregano;
Sono un fallimento; Non ne combino mai una giusta;
Sarà un fallimento;
Farò una figuraccia;
Vantaggi: anticipazione del rischio; disinvestimento motivazionale ed evitamento del rischio
Svantaggi: standby progettuale, blocco emotivo, svalutazione, autosvalutazione, ansia
Concentrazione solo sugli aspetti negativi
È la tendenza a considerare gli accadimenti concentrandosi solo sugli aspetti negativi reali o probabili. Il fulcro dell’attenzione è ciò che non va o ciò che non si è sviluppato secondo le attese personali. Gli effetti cambiano a seconda che tale “filtro” viene applicato a situazioni relazionali esterne o alla rappresentazione di sé stessi.
Svantaggi: standby progettuale, blocco emotivo, svalutazione, autosvalutazione
Saltare immediatamente alle conclusioni
È la tendenza a trarre delle conclusioni negative partendo da premesse sbagliate. Ciò può capitare ad esempio all’interno delle situazioni sociali, dove la mancanza di un segnale di avvicinamento (ad esempio sorriso) viene interpretato come una indisponibilità personalizzata e indiscutibile nei propri confronti. Il problema sta nell’interpretazione errata.
Vantaggi: evitare il ripetersi di errori precedenti; evitare fregature relazionali;
Svantaggi: etichettamento della realtà e perdita della sua complessità
Catastrofizzare
È la tendenza ad esagerare oltremisura la dimensione spiacevole o dolorosa di alcuni eventi e situazioni. Talvolta si basano sull’individuazione selettiva di segnali esclusivamente negativi per mezzo dei quali costruire una previsione allarmata degli accadimenti sia esterni (relazionali) che interni (somatici, emotivi).
Svantaggi: sempre in allarme, tensione e controllo eccessivi.
Ciò che conta non è perseguire la filosofia della sostituzione dei pensieri disfunzionali con un vago e superficiale positivismo. Se la mente elabora in un certo modo le informazioni, anche quando la soggettività eccede, come nelle distorsioni cognitive, c’è sempre una motivazione sana e questa va compresa. Contemporaneamente tuttavia è utile allargare il campo di osservazione, dal monocolo al binocolo, perché ciò permette di uscire da rigidità di vedute le cui conseguenze disfunzionali si allargano a macchia d’olio dal versante prettamente cognitivo a quello emotivo affettivo e relazionale.